Articolo in prima

TUTTI I CREDENTI UNITI NELLA PREGHIERA

Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali

Accogliendo il messaggio dell’ Alto Comitato per la fratellanza umana e rispondendo all’invito rivolto da Papa Francesco, la Consulta Diocesana per le Aggregazioni laicali e l’ Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso esortano i Movimenti, le Associazioni, i Gruppi parrocchiali a raccogliersi in preghiera giorno 14 maggio prossimo, secondo le modalità che riterranno più opportune, per la "giornata di preghiera, di digiuno e di invocazione per l’umanità”.
Ci uniremo così a tutti i credenti, rivolgendoci con una sola voce a Dio Creatore, affinchè preservi l’Umanità, la liberi dalla pandemia che ci affligge e renda il mondo più umano e fraterno.

Centro Diocesano Vocazioni nuova rubrica video denominata #FocusVocazionale

Centro Diocesano Vocazioni

ll Centro Diocesano Vocazioni dell’Arcidiocesi di Catania ha il piacere di presentare la nuova rubrica video denominata #FocusVocazionale.
Ogni giovedì, attraverso il nostro canale YouTube, offriremo una testimonianza vocazionale al fine di mostrare come la vita di ogni cristiano è una risposta all’unica chiamata all’Amore da parte di Gesù: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» (Gv 15,16).
Nei diversi stati di vita e attraverso l’impegno sociale e le varie attività professionali e lavorative, si realizza quanto Papa Francesco ha detto ai giovani e a tutto il popolo di Dio nell’Esortazione Apostolica Christus vivit al n. 143: #datevialmegliodellavita che per ogni discepolo di Gesù si concretizza amando Dio mettendosi a servizio dei fratelli, sull’esempio di Pietro: «Gesù disse a Simon Pietro: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”» (Gv 21,15).

 

Focus vocazionale. La nuova rubrica video del CDV di Catania canale youtube: https://youtu.be/F0aaK590Hgo

 

Linee guida dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali per la sanificazione delle chiese

Ufficio Beni Culturali

EMERGENZA SANITARIA COVID-19

A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e delle
Linee guida dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali, a ulteriore integrazione di quanto già
pubblicato nel sito dell’Arcidiocesi, si ribadisce la necessità di evitare interventi massivi e
indiscriminati a tutta la chiesa, che mettano a rischio l’integrità dei beni e la loro
funzionalità. Si valuti quindi attentamente la necessità e l’opportunità degli interventi e
soprattutto le modalità e l’utilizzo di materiali idonei.
Conviene in ogni caso intervenire con prodotti appropriati sulle sole porzioni degli edifici e i
manufatti in uso, evitando di sottoporre a trattamenti potenzialmente aggressivi le superfici
decorate e materiali non direttamente legati all’esercizio del culto o non esposti al contatto
con le persone.
In ogni caso il rapporto stretto con la Soprintendenza è assolutamente utile, se non
indispensabile, e ci tutela nell’intraprendere attività in massima sicurezza.
 
L’Ufficio Beni Culturali rimane a disposizione per ogni eventuale chiarimento.

Occorre comunque ricordare che NON tutti i comuni disinfettanti risultano adeguati per la
pulizia in ambienti ove siano esposti, conservati e stoccati beni culturali. In linea generale
nessun prodotto ad azione igienizzante
può venire a contatto diretto con la maggior parte delle superci di beni culturali.
Perciò si raccomanda di:
• NON nebulizzare alcun tipo di soluzione, anche se contenente solo acqua e alcool in
spazi museali, archivi, biblioteche o chiese.
• pulire regolarmente le superci lavabili come i pavimenti, le porte, le maniglie, i vetri, con
una soluzione di etanolo al 70% in acqua (per 1 litro di soluzione 700 ml di alcool e 300 ml
di acqua). Non utilizzare la stessa soluzione su qualunque tipo di bene culturale mobile,
compresi gli arredi lignei, le superfici murali dipinte e/o decorate da carta da parati e
tessuti con valore storico-artistico.
Qualora si dovesse ritenere inevitabile la sanificazione con il metodo della nebulizzazione
di composti a base di cloro o l’utilizzo di gas quali l’ozono (quest’ultimo trattamento è però
efficace solo per piccoli ambienti), prima di procedere è necessario individuare all’interno
dell’edificio una stanza dotata di finestre, per garantire il ricambio dell’aria, in cui ricoverare
temporaneamente i beni mobili. Il tempo di permanenza dei beni non dovrà essere
inferiore ai 9 giorni.

Catania, 4 maggio 2020

don Carmelo Signorello
direttore

Trattenuta a titolo di conguaglio di imposta

Istituto Diocesano Sostentamento Clero

Si informano tutti i sacerdoti inseriti nel Sistema Sostentamento Clero che nella remunerazione di Aprile è stata operata una trattenuta a titolo di conguaglio di imposta.
Tale trattenuta è dovuta principalmente al conguaglio dell’addizionale Comunale e Regionale, al conguaglio IRPEF ed al conguaglio del Bonus D.L. 66 del 24.4.2014 (cosiddetto bonus Renzi).
Si ricorda, a tal proposito, che coloro che non avessero diritto al “Bonus Renzi” o ne avessero diritto in parte, di comunicarlo tempestivamente all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero, sottoscrivendo l’apposito modulo.
Mons. Agatino Caruso
Presidente

Comunicazione sulla sanificazione delle Chiese e degli Istituti culturali

Ufficio Beni Culturali

Segnaliamo il rischio di danneggiamento che potrebbe verificarsi su alcune tipologie di materiali in seguito all’utilizzo di prodotti contenenti candeggina, sodio ipoclorito, che, in questo particolare momento di grande allarme, potrebbero essere utilizzati con il fine di sanificare gli ambienti ecclesiastici.
Tali alterazioni potrebbero verificarsi, ad esempio sul bronzo, sui pigmenti tipo (azzurrite) e anche sui materiali lapidei.

Si invita pertanto a verificare che ci sia sempre la massima attenzione a trattare le superfici e gli oggetti da pulire e sanificare con prodotti che siano idonei al diverso tipo di materia da trattare.

L'Ufficio Beni Culturali è disponibile a fornire ulteriori chiarimenti.

La carità non si è mai fermata: mercoledì riapre anche l'Help Center Don Piero Galvano: «Non abbassiamo la guardia sul virus, ma attenzione anche all'emergenza povertà»

CARITAS DIOCESANA DI CATANIA

CATANIA. Dopo un periodo di supporto alle parrocchie e alle associazioni
della città, tramite donazioni di alimenti, ascolto da remoto e
coordinamento generale, la Caritas Diocesana di Catania, visto il
perdurare dell’emergenza povertà da coronavirus, ha stabilito, a partire
da domani, mercoledì 15 aprile, la riapertura quotidiana dell’Help
Center, con gli opportuni accorgimenti e la necessaria rimodulazione
dell’attività assistenziale. La decisione è maturata, in accordo con la
Curia di Catania, in accoglimento delle sollecitazioni da parte delle
associazioni caritative, sempre più oberate dalle richieste di soccorso
di molti concittadini che affrontano e affronteranno a lungo le gravi
conseguenze economiche della diffusione di un'epidemia che in Sicilia,
sebbene ancora in atto, risulta comunque più contenuta e sotto
controllo.

La struttura dell'organismo diocesano, pertanto, sarà aperta
esclusivamente per la distribuzione dei pasti, che verrà effettuata
all’aperto, nel piazzale antistante l’Help Center, tutti i giorni dalle
12:30 alle 14:00, nell’osservanza di tutte le misure anti-contagio
previste dall'autorità pubblica, sia nella preparazione che nella
distribuzione dei pasti agli assistiti.

L’Help Center proseguirà, inoltre, nella sua collaborazione e
condivisione delle risorse con le altre associazioni della Città.
Un'azione sentita e ponderata in seguito alle crescenti esigenze, da
parte di molti cittadini, di beni di prima necessità che, nelle scorse
settimane, la Caritas ha soddisfatto temporaneamente tramite la Rete
delle parrocchie e delle associazioni e che adesso richiedono un
ulteriore e più continuativo aiuto.

In queste settimane di emergenza sanitaria ed economica, gli operatori
sono sempre stati in prima linea nell’assistenza dei meno fortunati,
nella collaborazione quotidiana con la Rete Caritas della Città, non
facendo mai mancare agli assistiti, seppur in maniera indiretta, il
proprio sostegno. Contestualmente al lavoro giornaliero di distribuzione
delle numerose donazioni ricevute, in vista della riapertura, si è,
inoltre, provveduto alla pulizia straordinaria, disinfezione e
disinfestazione dei locali in via precauzionale, all' approvvigionamento
dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori e gli
assistiti e di gel igienizzante.

Don Piero Galvano ha voluto ribadire l'urgenza della riapertura: «Siamo
stati costretti a riaprire per via dell'emergenza povertà sempre più
crescente, in una realtà, come quella etnea, che era stata già
martoriata dalla crisi economica, anche se è importante ribadire alla
cittadinanza che il nostro livello di attenzione alle misure
anti-contagio resterà altissimo, perché siamo assolutamente consapevoli
dell'urgenza di non abbassare la guardia».

La rete della solidarietà delle parrocchie catanesi nell'emergenza coronavirus Coordinati dalla Caritas Diocesana i fedeli hanno risposto al grido di aiuto degli ultimi

CARITAS DIOCESANA DI CATANIA

CATANIA. C'è una rete di solidarietà fatta di mani invisibili e
silenziose che nelle ultime settimane ha continuato a tenere vivo il
cuore del sistema dell'assistenza agli ultimi. Sono le Caritas
parrocchiali del territorio dell'Arcidiocesi di Catania, composte da
fedeli, sacerdoti, volontari, che collettivamente, come in una grande
famiglia, continuano a sostenere i più bisognosi nella tempesta
dell'emergenza coronavirus che sta rendendo tutti più poveri. Una catena
di solidarietà che vive di preghiera, di ascolto e anche di panini,
pasti, pacchi spesa e che diventa fondamentale per prestare assistenza
in un periodo in cui tutto è diventato più complicato, dalle norme
anti-contagio che hanno limitato l'accesso nei consueti luoghi di
distribuzione dei pasti, come le mense sociali, alla chiusura della
maggior parte delle attività produttive che ha ridotto le donazioni
dell'invenduto di bar e pub e ha fatto crescere la porzione di quanti
richiedono un aiuto perché senza lavoro.

La creatività della solidarietà, concetto ispirato dalle parole del
Santo Padre, è diventato un messaggio vivo e vibrante alla Parrocchia S.
Maria della Mercede di Catania, in via Caronda. Da queste parti, la
Caritas parrocchiale è sempre stata in stretto contratto con l'Help
Center della stazione centrale, tramite la donazione di offerte
economiche o alimenti. Dopo la sospensione del servizio mensa, in
seguito all'impossibilità di far rispettare le misure anti-contagio
previste dall'autorità pubblica, i fedeli si sono rimboccati le maniche
e si sono riorganizzati. «Diversi parrocchiani hanno cominciato a
preparare i panini in casa – ha spiegato Padre Olivarius Kalupale, Vice
Parroco della Parrocchia – che poi per due volte alla settimana vengono
consegnati alla Comunità di Sant'Egidio che si occupa della
distribuzione». A San Giorgio, la Caritas parrocchiale della parrocchia
Beato Padre Pio da Pietrelcina ha da sempre un legame speciale con il
sostegno agli ultimi. Il parroco è don Piero Galvano, direttore della
Caritas Diocesana, che ha voluto raccontare il costante impegno dei suoi
parrocchiani: «nelle ultime settimane, con l'intensificarsi
dell'emergenza, non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno, come
parrocchia e come Caritas, con la preghiera e attraverso l'acquisto di
beni materiali, tra cui un centinaio di litri di olio, e adesso abbiamo
lanciato un'ulteriore raccolta di tonno in scatola». Dalla periferia al
centro città, dove la parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli dei Padri
Gesuiti di via Pantano è un'altra realtà particolarmente sensibile. Le
famiglie più bisognose, in tempi di normalità, vengono assistite
direttamente col porta a porta mentre settimanalmente si raccolgono
donazioni per l'Help Center della Caritas Diocesana che, per una volta a
settimana e per una domenica al mese, vede preparare e servire in mensa
un gruppo della Caritas parrocchiale. «Con l'emergenza abbiamo dovuto
convertire le nostre donazioni di beni alimentari di prima necessità e a
lunga conservazione – ha raccontato Padre Narciso Sunda, gesuita,
parroco della parrocchia del SS. Crocifisso dei Miracoli –  in olio
d'oliva, tonno e sottilette, così da permettere la preparazione dei
panini». Adesso, alcuni parrocchiani, con tutte le precauzioni del caso,
distribuiscono pasti per strada, e poi «collaboriamo con diverse
associazioni e ci stiamo attivando per la distribuzione di buoni spesa;
è un momento difficile ma sentiamo un grande e profondo attaccamento nei
confronti dei più bisognosi e anche nei riguardi della parrocchia».

Non solo parrocchie, ma anche associazioni continuano a resistere alle
avversità di questo periodo. «Stiamo lavorando tutti in sinergia, come
richiesto dal nostro Arcivescovo – ha sottolineato il presidente
Beniamino Sorbera De Corbera dei “Cavalieri della Mercede di Catania”,
la struttura che si trova in via di Sangiuliano n. 58 – con la Caritas
Diocesana che resta un punto di riferimento. Questa ci ha permesso
diverse fonti di approvvigionamento da distribuire nel corso delle
attività che continuiamo a garantire: accoglienza diurna con servizio
doccia, distribuzione vestiario e servizio di colazione, e poi alle 14
distribuzione del pasto da asporto e dei pacchi spesa».

In cima a questa variegata e composita realtà di assistenza, che include
tantissime altre parrocchie della città e dei paesi limitrofi, c'è il
coordinamento e la distribuzione di alimenti della Caritas Diocesana.
«Non ci siamo mai fermati sul fronte del supporto a distanza – ha
evidenziato Salvo Pappalardo, responsabile delle attività – e siamo
sempre stati operativi per la donazioni di alimenti a diverse realtà che
operano nel territorio perché hanno strutture adeguate, come
“Accoglienza e Solidarietà”, “La locanda del Samaritano”, la cooperativa
“Mosaico” e il Centro Suore di Madre Teresa di Calcutta». Intanto, nelle
ultime settimane, le linee telefoniche e le chat dell'organismo
diocesano si sono tramutate in strumenti preziosi per aiutare e
indirizzare e attraverso cui ricostruire le trame di centinaia di
famiglie, di senza tetto e di persone abbandonate e impossibilitate ad
agire. «Viviamo e percepiamo situazioni complicate – ha concluso don
Piero Galvano – anche per queste ragioni come Chiesa ci siamo impegnati
ancora di più, in accordo col nostro Arcivescovo, per assistere e
aiutare nel pieno rispetto di quelle che sono le indicazioni
dell'autorità pubblica, perché bisogna agire secondo coscienza di
cristiani, azione che comporta un elevato senso di responsabilità nei
confronti del prossimo». Intanto, si lavora per riorganizzare la
riapertura dei servizi che, salvo provvedimenti eccezionali, dovrebbero
riprendere verso la metà di aprile, nel piazzale antistante l'Help
Center con la distribuzione di pasti.

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