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Auguri di santo Natale e di un Nuovo Anno di Pace Con lo sguardo di San Francesco sul presepe e sull’umanità!

L'Arcivescovo

Auguri di santo Natale e di un Nuovo Anno di Pace
Con lo sguardo di San Francesco sul presepe e sull’umanità

Carissimi fratelli e sorelle,
la lieta ricorrenza degli ottocento anni del presepe allestito a Greccio da San Francesco d’Assisi, mi fa entrare con questo messaggio augurale nelle vostre case e nelle vostre chiese, dove non mancherà certo una rappresentazione della Natività di Cristo Gesù. Il presepe non è una decorazione tra le altre, e sapete che ha un senso diverso dai “villaggi natalizi” che riproducono festosi paesaggi alpini o di una corona di vischio sulla porta: è la rappresentazione del mistero centrale del Natale, l’avvenimento per cui il 25 dicembre è festa. Anche Catania ha le sue tradizioni a riguardo: ho intravisto su alcune bancarelle gli antichi pupi catanesi con cui si allestivano i presepi nelle famiglie più umili, plasmati solo nella parte anteriore delle figure, per risparmiare la creta e i colori, e questa sobrietà dignitosa mi ha fatto pensare a quante generazioni, seppure con pochi mezzi, hanno voluto che un angolo della loro casa, chiesa domestica, diventasse una piccola Betlemme. Quest’anno voglio mettermi accanto a voi e chiedere a San Francesco di avere davanti al presepe il suo stesso desiderio, che era quello, come racconta un suo antico biografo, “di vedere i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato” (Tommaso da Celano). Il Santo di Assisi voleva vedere non i pastori con le zampogne o i magi avvolti nei loro splendidi mantelli; non gli interessavano le casette illuminate o le botteghe che riproducono gli antichi mestieri. No: egli voleva vedere i disagi che Gesù ha vissuto, come era stato deposto da Maria in una mangiatoia perché non c’era posto per la sua famiglia nell’albergo. San Francesco educa il nostro sguardo a cercare nel presepe la condizione che il Figlio di Dio ha scelto nel nascere, quella delle persone che vivono nella precarietà. In qualche modo ci ha stupito: “…Gesù di Nazareth ha fatto sua la sorte dei più umili fra gli uomini, rovesciando in tal modo le logiche umane e manifestando così un volto di Dio inatteso” (Bruno Maggioni). Il Santo di Assisi, che ci affascina con la sua povertà e la sua lode al creato, ancora una volta “educa” il nostro sguardo, quello stesso sguardo che spalanca gli occhi per lo stupore davanti a fratello sole, a frate fuoco e sorella acqua, e ci fa cogliere i disagi di questo Neonato, che non sono certo uno spettacolo confortante e bello, ma ci rimandano al crudo realismo di tanti episodi del nostro tempo. Sono i disagi di coloro che hanno perso tutto a causa del terrorismo e della guerra; il disagio di chi non può curare i propri figli perché anche gli ospedali, sacri per ogni civiltà, sono stati distrutti da bombardamenti. È la precarietà a noi vicina, fatta di situazioni in cui forse a tanti ragazzi non mancano una bicicletta elettrica o un motorino, ma cresce la precarietà del futuro perché la sua famiglia ha rinunciato mandarlo a scuola, e la spensieratezza in cui vive e la trascuratezza di cui è vittima, fra qualche anno forse si trasformerà nel dramma di un adulto senza un titolo di studio e un mestiere, vittima di chi farà di lui un manovale della mafia e dello spaccio di droga. Quella del presepe è la precarietà in cui viveva la donna ustionata, salvata dall’incendio di una casa a San Berillo, la cui storia di sofferenze non ci narrerà mai nessuno, ma Dio conosce, perché è sua figlia. E c’è tanto altro. Da quel giorno in cui Cristo è nato “le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi dell’onnipotenza di Dio. Anzi da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono diventi il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità” (don Tonino Bello). Poesia di circostanza, per azioni di circostanza come quella di donare dei panettoni ai poveri? San Francesco andò oltre, da buon cristiano qual era: quella Notte Santa, dice sempre il suo primo biografo, davanti al presepe “si lodò la povertà e si raccomandò l’umiltà…” (Tommaso da Celano). Cambiò il modo di vedere le persone, il cuore con cui giudicare le situazioni, fatto di umiltà più che di impeti di superomismo e di prepotenza.

Io auguro che lo sguardo di ogni figlio di Catania e dei Paesi etnei si posi pensoso sui presepi, per notare non tanto le statuine colorate, ma la stalla, il bue e l’asino, la mangiatoia, non come la cornice poetica di una favola, ma come i luoghi in cui il Figlio di Dio ci ha quasi costretto a volgere lo sguardo, per renderlo più sapiente e per spingerlo a mettere in atto azioni che allevino i disagi in cui vivono oggi tanti fratelli.

Buon Natale, con lo sguardo di San Francesco! Buon Anno con quei sentimenti di pace che nascono solo quando abbiamo imparato dal Figlio di Dio l’umiltà e la sua mitezza di Agnello! E a voi che abitate i presepi del nostro tempo: vi auguro di trovare la forza e incontrare la nostra fraternità di credenti per ritornare a sorridere ogni giorno.

Vostro,
+ Luigi Renna
Arcivescovo metropolita di Catania

Anche quest’anno Catania il Capodanno per i giovani dell'Arcidiocesi dai 16 ai 30 anni si fa “Alternativo”

Uffici diocesani per la Pastorale delle Vocazioni e dei Giovani

Anche quest’anno Catania il Capodanno per i giovani dell'Arcidiocesi dai 16 ai 30 anni si fa “Alternativo”.
Tema conduttore dell’iniziativa sarà "Amati e Chiamati", ponendosi in continuità con il Ritiro d’Avvento dei giovani di domenica 17 dicembre, attraverso il quale si desidera riproporre il messaggio di Papa Francesco che ha offerto ai giovani di tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Momenti caratterizzanti saranno le esperienze di volontariato e formazione presso l’Istituto San Giuseppe delle Suore Serve della Divina Provvidenza che a Catania da oltre 80 anni svolgono attività socio-educative e assistenziali a favore di minori in condizioni socio-ambientali disagiate. Oltre al servizio di volontariato, presso il Seminario Interdiocesano Regina Apostolorum, sono previsti tempi e spazi di riflessione e di confronto curati dagli Uffici diocesani per la Pastorale delle Vocazioni e dei Giovani. La veglia di preghiera di fine anno segnerà la sintesi dell'esperienza di servizio e di ascolto, di amicizia e di condivisione. Non mancheranno anche momenti più conviviali di festa e di gioco, perché è bello poter condividere la gioia con chi ha riconosciuto e accolto il dono grande di essere amati per amare.

PROGRAMMA
29/12 - ore 17 Arrivi e sistemazioni
- Presentazione
- S. Messa
- Cena
- Gioco di ambientazione

30/12 - ore 8 Preghiera del mattino
- Colazione
- Trasferimento all’Istituto S. Giuseppe
- Pranzo in Seminario
- Catechesi
- Meditazione personale e confronto con la guida
- S. Messa
- Cena
- Cineforum

31/12 - ore 8 Preghiera del mattino
- Colazione
- Trasferimento all’Istituto S. Giuseppe
- Pranzo in Seminario
- Catechesi
- Trasferimento all’Istituto S. Giuseppe
- Cenone
- Veglia di ringraziamento e condivisione
- Festa di Capodanno
- Rientro in Seminario

1/1 - ore 8.30 Lodi Mattutine
- Colazione
- Saluti e partenze

Per maggiori info contatta l'UPV al 342 393 1748 e scarica il modulo d'iscrizione allegato

Programma della Festa di Sant'Agata 2024

Basilica Cattedrale S.Agata V.M. Catania - Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA
Programma della Festa di Sant'Agata 2024
Si è svolta stamattina all’Arcivescovado di Catania la conferenza stampa per la presentazione del programma della Festa di Sant’Agata 2024. Presenti l'Arcivescovo di Catania S.E. Mons. Luigi Renna, il Sindaco di Catania Avv. Enrico Trantino, il Parroco della Basilica Cattedrale Mons. Barbaro Scionti ed il Presidente del Comitato per la Festa di Sant'Agata Carmelo Grasso.

In allegato comunicato

Assemblea ordinaria della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali

Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali

Si svolgerà oggi pomeriggio, nella cornice della monumentale Chiesa di S. Nicolò l’Arena, l’Assemblea ordinaria della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali.
Le Associazioni e Movimenti che la costituiscono si raduneranno per discutere, integrare e approvare il PERCORSO TRIENNALE elaborato dal Direttivo eletto lo scorso giugno. Nel documento si tracciano le direttrici operative che in pieno stile sinodale la Consulta intende perseguire da qui al 2026, con il desiderio e il compito di crescere nella comunione, nella partecipazione e nella missione.
Il tema dell’Assemblea si riferisce direttamente al titolo della lettera pastorale del nostro Arcivescovo: il camminare insieme, lo stile con il quale questo cammino si compie rende credibile la testimonianza della nostra fede nel Signore Risorto.

CHIESA E RESPONSABILITA’ CIVILE: IL CANTIERE PER CATANIA

Ufficio Comunicazioni Sociali

CHIESA E RESPONSABILITA’ CIVILE: IL CANTIERE PER CATANIA L’esperienza del “Cantiere per Catania” è stata al centro della trasmissione “In Cammino” su TV2000 mercoledì 29 novembre 2023. A riferire del lavoro che si sta compiendo a Catania e in diocesi il coordinatore del Cantiere, dott. Claudio Sammartino, la segretaria della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali, prof. Febronia Lamicela e il direttore dell’Ufficio problemi sociali e lavoro, don Alfio Carbonaro. Durante la trasmissione, inoltre, sono state trasmesse le testimonianze del parroco della parrocchia della “Natività del Signore” a Cibali e di alcuni volontari dell’oratorio “Casa per tutti”. Ecco il link della trasmissione

Messa di Natale per la comunità universitaria catanese

Ufficio per la Pastorale Universitaria

Martedì 19 dicembre 2023 alle 12, alla Chiesa San Michele Arcangelo ai Minoriti (via Etnea, 85),
l'arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, celebrerà la Messa di Natale per la comunità universitaria catanese.
La liturgia sarà animata a cura dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria.
Con l'occasione si ricorda che, sempre nella Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti (dove ha sede la Cappellania universitaria),
padre Narciso Sunda Sj celebra la Santa Messa per la comunità universitaria (studenti e studentesse, personale docente e tecnico-amministrativo)
tutte le domeniche alle ore 20:30.

RESTAURO PER SEI CHIESE STORICHE DI CATANIA, ARRIVA UN FINANZIAMENTO DEL MINISTERO

Ufficio Comunicazioni Sociali

RESTAURO PER SEI CHIESE STORICHE DI CATANIA ARRIVA UN FINANZIAMENTO DEL MINISTERO
Ci sono anche le chiese monumentali, alcune da tempo chiuse, di Santa Maria dell’Indirizzo, SS. Sacramento al Borgo, SS. Sacramento al Duomo, Santa Maria della Concordia, San Biagio e la facciata principale della cattedrale di Sant’ Agata fra i beni storici ed artistici che beneficeranno dei contributi stanziati il 24 novembre scorso dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Lo comunica l’Arcidiocesi di Catania con una nota con cui si esprime soddisfazione per il recupero dei beni ecclesiastici e storici in questione, patrimonio di tutti. La misura si inserisce nel provvedimento economico che ha riguardato tutte le regioni italiane, con uno stanziamento complessivo, per l’intero territorio nazionale, di 95 milioni di euro.Una volta restaurati, gli edifici storici e di culto catanesi, contribuiranno anche all’incremento della fruizione del patrimonio artistico di cui la Città è ricca.

L’ARCIVESCOVO RENNA INAUGURA LA CASA DELLA CARITA’ “BETANIA”

Ufficio Comunicazioni Sociali

Sabato 18 novembre, vigilia della Giornata del povero, è stata inaugurata la Casa della Carità “Betania” in via Raciti, nel centro storico di Catani. L’arcivescovo, mons. Luigi Renna, inaugurando la struttura ha detto: “Oggi, accanto alle tante Betania civili e religiose della nostra Arcidiocesi, ne nasce un’altra. Qui viene accolto Cristo. Sarà presente nelle mamme immigrate con bambini, di cui il Centro Astalli si prenderà amorevole cura. Sarà presente nei ragazzi che verranno a studiare e saranno accompagnati e guidati dall’Associazione Cappuccini. Troveranno spazio qui il Centro diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili; la Migrantes; l’UCIIM; gli scouts dell’Agesci e il loro direttivo”. “Betania è un luogo dove si accoglie – ha proseguito l’arcivescovo - e dove nel rispetto si impara a vivere insieme, non come estranei, perché nel DNA che ci è stato donato nel giorno del nostro battesimo, c’è la scoperta che siamo tutti fratelli”.

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