XVIII Cammino Diocesano delle Confraternite, nella Solennità di Cristo Re dell’Universo

Carissimi
È con gioia e trepidazione che ho il piacere di presentare il XVIII Cammino Diocesano delle Confraternite, nella Solennità di Cristo Re dell’Universo; un’occasione privilegiata per tutti e, in special modo, per le consorelle e i confratelli dell’Arcidiocesi di Catania, per rinnovare la nostra fede e riconoscere in Gesù, il centro di ogni cuore, la pienezza di ogni aspirazione.
Il Cammino, quest’anno, si svolgerà a Trecastagni, luogo di culto celeberrimo dei “Tre casti agni” Alfio, Filadelfo e Cirino, martirizzati per testimoniare la Verità nel III secolo, e di san Nicola di Bari, patrono della città, nel trecento cinquantesimo dell’erezione dell’Arcipretura della Chiesa Madre e nel novantesimo dell’istituzione del Santuario.Tutto questo in una giornata non casuale; quella in cui,  per festeggiare Cristo, Re dell’universo, la Chiesa non ci propone il racconto di una teofania splendente, ma, al contrario, la scena straziante della passione secondo Giovanni, in cui Gesù, umiliato e in catene, compare davanti a Pilato, esplicito rappresentante di un impero onnipotente. Sappiamo che l’accusato, senza avvocato, è a due giorni dal risuscitare nella gloria, mentre il potente del momento è a due passi dallo sprofondare nell’oblio. Chi dei due è re? Quale dei due può rivendicare un potere reale (Gv 19,11)? Ancora una volta, secondo il modo di vedere umano, non ci si poteva sbagliare... ma ciò che conta è il dialogo di questi due uomini. Pilato non comprende granché né dei Giudei, né di Gesù (Gv 18,35), né del senso profondo del dibattito (Gv 18,38); quanto, invece, a Gesù, una sola cosa conta, ed è la verità (Gv 18,37). Durante tutta la sua vita ha servito la verità, ha reso testimonianza alla verità: la verità sul Padre, la verità sulla vita eterna, la verità sulla lotta che l’uomo deve condurre in questo mondo, la verità sulla vita e sulla morte. Tutti campi essenziali, in cui la menzogna e l’errore sono mortali. Ecco cos’è essere re dell’universo: entrare nella verità e renderle testimonianza (Gv 8,44-45). Ecco cosa significa essere confrati e discepoli di Gesù: condividere la sua “regalità”, ascoltando “la sua voce” (Gv 18,37). È veramente re colui che la verità ha reso libero (Gv 8,32).
Con questo spirito e con questi sentimenti, v’invito a partecipare. L’occasione sarà proprizia per incontrare il nostro Pastore.

Giuseppina prof.ssa Fazzio
Responsabile Confederazione Confraternite
Arcidiocesi di Catania